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| Sarà perché la paura di perderli incombe sempre su di noi oppure per semplice curiosità ma c’è un momento di quella vita che condividiamo con i nostri amici animali in cui ci chiediamo: ma quanti anni ha il mio amico a quattro zampe? Se proviamo a chiedere in giro la risposta che ci ritorna immediatamente è questa: “Un anno di uomo vale sette anni per un cane, nove per i gatti”. Ma, sarà vero? Già il buon senso ci mette in guardia da queste credenze popolari, se infatti ci affidiamo alla logica e proviamo a fare un parallelismo tra uomo e cane (o gatto), tenendo in mente l’evoluzioni d’entrambe le specie, risulta davvero improbabile, anzi impossibile, che un uomo o una donna riesca, in proporzione, a compiere le cose che fa un gatto o un cane nel primo anno di vita. Nessun uomo o donna potrebbe compiere le prodezze fisiche che riescono a compiere in quel breve arco temporale i nostri meravigliosi amici, né tanto meno potrebbero raggiungere la loro maturità fisica. Entrambe le specie infatti già nel primo anno di vita arrivano alla piena maturità sessuale e sono in grado di riprodursi, cacciare e difendersi da soli, tutte cose che di certo non può fare l’essere umano a soli sette anni, o nove nel caso dei gatti. Naturalmente il ritardo con il quale il genere umano perviene alla maturità pisco/fisica non costituisce un handicap, anzi, il protrarsi di tale traguardo nasce in ragione di quelle prerogative, molto più importanti, che la natura concede all’uomo. Allora quali sono i giusti criteri, e come si calcola l’età di cani e gatti? Navigando su Internet ho recuperato i giusti parametri, rappresentati in tabelle, per capire come attribuire un’età a cani e gatti, leggendole vi accorgerete che le differenze con la tradizione popolare sono davvero considerevoli.
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