ITINERARI PASQUALI per i camperisti

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Il Cercaviaggio
view post Posted on 25/3/2011, 11:06




Le statistiche dicono che a Pasqua si registra la massima percentuale di camper in movimento. Più ancora che a Ferragosto. E normalmente si registra anche una abnorme concentrazione di equipaggi lungo alcuni itinerari classici del periodo.

I più presi di mira sono gli antichi borghi toscani, alcune città d’arte, l’Umbria dei monasteri e delle cittadine medievali e le località di mare più pittoresche come quelle della maremma o della costa ligure.

Ma esistono zone anche famose molto meno frequentate, che possono offrire grandi soddisfazioni. Quest’anno inoltre la Pasqua cade molto presto e quindi lontano dall’altro grande “ponte” di primavera, vale a dire quello tra il 25 Aprile e il 1° Maggio.

Utilizzando l’intervallo tra questo e il ponte pasquale si possono così visitare nella stagione ideale anche alcuni classici itinerari pasquali sfuggendo all’affollamento. Ecco una scelta di itinerari per questo periodo.

Cinque Terre
Itinerario classico da sconsigliare per il ponte pasquale e da suggerire proprio per le settimane immediatamente successive. Ovviamente in questa stagione l’attrattiva non è il mare se non per l’aspetto paesaggistico, ma le basi ideali per visitare la zona sono sempre sul mare poiché lungo la costa esiste la possibilità di spostarsi comodamente, rapidamente e a poco prezzo tramite la ferrovia.

Le basi del plein air. La base migliore è il parcheggio di Monterosso Fegina, sul mare, con una trentina di posti (12,4 €), sul mare. A poca distanza la stazione e il borgo vecchio con il castello, uniti a Fegina da una bella passeggiata con uno splendido panorama sulla baia. Altra bella posizione si trova a Levanto (13 € e sosta per non più di 3 giorni); è distante dal mare ma si trova proprio sotto la stazione.

Il sentiero azzurro. E’ il classico percorso escursionistico, da non mancare. Corre lungo la costa da un capo all’altro del comprensorio, con frequenti e forti saliscendi e panorami strepitosi.Consiglio di effettuarlo in due tappe. Prima tappa: Ci si reca in treno a Riomaggiore, si visita bene il borgo e si percorre tutta la “via dell’amore” fino a Corniglia (pianeggiante, facile), con sosta intermedia nel suggestivo villaggio di Manarola. Senza salire a Corniglia si ritorna alla base in treno. Seconda tappa: Si parte da Monterosso e si va fino a Corniglia (molti saliscendi, faticoso) con una lunga sosta a Vernazza, forse il più suggestivo dei borghi. Da lì si prosegue fino a Corniglia da dove si scende alla stazione per il ritorno.

In bicicletta. Consiglio di salire sulla panoramicissima strada in quota che raccorda le discese a mare correndo a circa 500 m s.l.m., e percorrere in bici i circa 8 km tra il bivio per Monterosso e quello per Corniglia, con visita al santuario di Saviore (ristoro) e ritorno alla base per la stessa via.

Il Parco. Il livello di fruizione della zona è sorprendente se si considera l’asprezza del territorio, e ciò è dovuto al parco che crea e mantiene i sentieri e favorisce la fruizione con numerose proposte, iniziative e facilitazioni
(Per notizie più dettagliate PleinAir n° 355, Febbraio 2002)
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L’Argentario
Ingiustamente considerato inospitale per i camperisti offre invece grandi spazi pregiati per la sosta e attività tipiche della mezza stagione. Le zone più indicate sono quelle attorno a Porto Ercole e i due “tomboli” di Feniglia e di Giannella.
Le basi del plein air. Due sono le aree segnalate più pregevoli. La prima è un’estesissima, tranquilla e panoramica spianata sulla laguna di Orbetello, ad una decina di minuti a piedi dal paese. La seconda è l’area di parcheggio di Porto Ercole, proprio sotto il castello di Filippo. In bassa stagione è tollerata la sosta nel parcheggio all’ingresso della pineta di Feniglia, nei parcheggi lungo il tombolo di Giannella, e soprattutto sulla splendida foce dell’Albenga.

I castelli. Sono tre: il Forte Filippo, La Rocca e il Forte Stella, tutti vicino a Porto Ercole. Particolarmente suggestiva la passeggiata che sale a piedi dal parcheggio del paese al Forte Filippo e lo circonda offrendo panorami magnifici. Altrettanto bella la visita alla Rocca (permesso in paese) con successiva discesa alla bella spiaggetta delle viste, e la passeggiata con visita al Forte Stella, magnifica per i panorami anche quando il forte è chiuso.

In bici. Da non mancare la traversata della pineta di Feniglia, partendo dall’ingresso di Porto Ercole (bici a noleggio) fino ad Ansedonia (ristoro e area faunistica con i daini in libertà che non hanno paura e vengono persino a mangiare nelle vostre mani). Molto bella anche la traversata del tombolo di Giannella lungo la “strada vicinale del pino” (inizio alla estremità vicino a S: Stefano) con sosta al centro visite della riserva naturale della laguna di Orbetello.

A piedi. Un sentiero in quota di grande interesse panoramico. si snoda tra il forte Stella e un valico raggiungibile in camper lungo la strada che collega S: Stefano alla costa senza attraversare il paese.

In camper. Spostandosi in camper si può salire al colle del Telegrafo o recarsi ad Ansedonia visitando la suggestiva grotta detta “spacco della regina” e soprattutto salendo alle belle e panoramiche rovine di Cosa.

I paesi. Molto animati in tutti i fine settimana, soprattutto Orbetello, che oltre al piacevole assetto urbanistico offre anche due sale cinematografiche, ristoranti e un artigianato non banale.
(Per notizie più dettagliate PleinAir n° 352, novembre 2001)
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Pasqua etrusca
Gli itinerari etruschi sono molto battuti nel periodo pasquale, ma data la vastità dell’offerta è sempre possibile evitare la folla. Ecco alcune situazioni da consigliare.

Vulci. Conviene sostare nel nuovo parcheggio del Ponte dell’Abbadia, (vicino a Montalto di Castro), dove è bello svegliarsi con la vista del castello e della sconfinata campagna circostante. Dopo la visita al piccolo ma pregevole museo si scavalca il famoso ponte etrusco - romano e si segue il sentiero attrezzato che costeggiando le gole del Fiora tra cascate e pareti di basalto porta al suggestivo lago del Pellicone, e successivamente alle rovine di Vulci, per poi tornare al punto di partenza. Lungo il percorso cartelli e aree picnic, e a poca distanza un ottimo ristorante tipico. Durata complessiva di 2 - 3 ore di marcia più altrettante per le soste e la visita alle rovine.

Pitigliano. Uno dei borghi più suggestivi d’Italia, oggi perfettamente restaurato, con il maestoso (e visitabile) castello Orsini, un buon artigianato e buoni vini.
Sorano. Spettacoloso e grosso borgo sul bordo della gola del fiume Lente, e di cui si può avere una vista davvero strepitosa dalla suggestiva necropoli di S. Rocco adagiata sul belvedere naturale dei “Pianetti” sul lato opposto della gola. Il borgo è ancora in parte da restaurare ma è di grandissimo interesse, con la fortezza (visita al museo e ai sotterranei), il “Sasso Leopoldino” con la originale torre dell’orologio e una infinità di angoli pittoreschi. Dalla necropoli infine scende una spettacolare “via cava” scavata non solo per ricavare un passaggio ma anche per il conVogliamento delle acque. Parcheggi sia all’ingresso del paese che alla necropoli.

Sovana. Borgo famoso per aver dato ai natali a papa Gregorio VII (Ildebrando di Soana) e molto visitato. Bellissimo l’abitato con la chiesa ma soprattutto magnifica la sistemazione dei dintorni con la cosiddetta “città del tufo” che comprende la grandiosa tomba rupestre etrusca detta “ildebranda”, altre due necropoli immerse tra gole e boscaglia e le famose “vie cave” scavate nel tufo. Parcheggi a Sovana e sotto la tomba Ildebranda.

Vitozza. Nel vicino borgo di S: Quirico le indicazioni vi guideranno verso questo suggestivo percorso dove, attorno alle rovine di un castello Orsini, sono state restaurate e attrezzate per la visita un gran numero di grotte soggette nei secoli agli usi più diversi, di cui restano le tracce. La passeggiata si snoda lungo una bella gola e si apprezza non solo per l’interesse culturale ma anche per la grande suggestione paesistica. A S. Quirico c’è infine un apprezzato ristorante.
(Per maggiori dettagli PleinAir n° 321, Aprile 1999)
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Il Cilento
E’ incredibile come questo comprensorio sia poco sfruttato in primavera, se si eccettua il solo sito di Paestum. (troppo famoso per parlarne, ma che segnaliamo comunque per la sua bella area di parcheggio e la sistemazione sempre migliore). Ed è incredibile soprattutto come siano pochi quelli che colgono l’occasione di gustarne in questa stagione le straordinarie bellezze, che offrono proprio in questo periodo spunti di interesse davvero insospettati. Elenchiamo i principali.

Tre escursioni lungo la costa. La prima si sviluppa a partire da Agropoli. Superare il’abitato seguendo il segnale “Baia Trentova” dove c’è un comodo parcheggio. Nei pressi parte un percorso segnalato che arriva fino a S. M. di Castellabbate. Facile, con panorami magnifici e molti punti suggestivi per sostare presso vecchie costruzioni abbandonate. La seconda parte da Ogliastro Marina, poche case e grandi spazi per la sosta, soprattutto al termine della strada per Punta Licosa (cancello per le auto, passaggio libero per pedoni e ciclisti, parcheggio, ristoro). Da qui parte un magnifico percorso di 6 km, tutto in pianura, che si può percorrere a piedi restando sempre sul mare o in bici nella pineta, lungo un facile sterrato poche decine di metri all’interno. Belle calette fiorite, bosco, vecchie costruzioni abbandonate, campi e case coloniche formano un paesaggio integro di grandissimo interesse. La terza ha come base Scario (parcheggio sul mare e paese grazioso e interessante anche in bassa stagione). Da qui si sale in camper al borgo di S. Giovanni a Piro (anch’esso da visitare), e da qui al panoramico santuario della Madonna di Pietrasanta (parcheggio e gran panorama)s. Dal santuario ci si può portare (anche a piedi, sono solo 500 m) al vicino Piano Ciolandrea e ad un campo di tiro, dal quale partono molti sterrati che permettono di raggiungere una infinità di punti panoramici sul tratto più bello della costa , vale a dire quello che va da Scario allapunta degli Infreschi.

Velia. Importante area archeologica al centro del comprensorio, con parcheggio e possibilità di sostare sul mare in un tratto di costa solitario e suggestivo a poca distanza, non appena superato l’abitato di Marina di Ascea.

L’interno. E’ facile che sulle montagne ci sia ancora della neve, ma soprattutto nelle ricorrenze religiose non si può mancare la escursione al santuario che si trova sulla cima del Monte Santo o Gelbison. Si parte da Vallo di Lucania raggiungendo poi Novi Velia e da qui seguendo i segnali per il santuario per circa 7 km, fino ad un bel parcheggio panoramico con area picnic. Qui conviene lasciare il mezzo e seguire a piedi il sentiero lastricato che sale nel bosco e alla fine apre alla vista immensi panorami. Interessante anche la visita al santuario e al suo terrazzo panoramico su tutto il Cilento. Una seconda zona di interesse naturale che vale la pena di esplorare è costituita dai dintorni di Laurino (paese che merita una visita) e dal vicino Orrido di Felitto. Da segnalare inoltre le Grotte di Pella e di Castelcivita.

La Certosa. Non si può infine abbandonare la zona senza aver visitato la grandiosa certosa di S: Lorenzo a Padula, restituita in tutto il suo splendore dai recenti restauri.
(Per i particolari vedi PleinAir n° 346, maggio 2001).
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Torre Salsa
La Sicilia offre spunti talmente numerosi da passarci una vita. Ma esistono anche programmi di soggiorno alternativi che valgono il viaggio anche se sono inconsueti e durano pochi giorni. Uno di questi, che ha avuto un particolare successo addirittura nel periodo natalizio, ha come centro Torre Salsa.

Si tratta di una splendida tenuta, ben segnalata, a metà strada tra Agrigento e Sciacca, accessibile al pubblico con un modesto pedaggio, che offre accoglienza agrituristica ed ospitalità per i camper. Questi si possono accampare in posizione panoramica accanto alla fattoria oppure sostare in riva al mare. All’interno della tenuta è possibile passeggiare per una decina di chilometri scendendo a mare o restando sulla cresta di una spettacolare parete rocciosa di un bianco abbagliante, con un panorama magnifico sul candido Capo Bianco (su cui sorgono le rovine della antica Eraclea Minoa). Altrettanto numerose sono le cose che si possono fare con brevi spostamenti.

In bici si raggiunge facilmente Montallegro, dove si può effettuare una suggestiva passeggiata tra le rovine del paese vecchio e visitare il fornitissimo museo contadino. Sempre in bici si può raggiungere la magnifica riserva delle foci del Platani, con i suoi sentieri e la possibilità di andare proprio sotto le candide rocce di Capo Bianco.

In camper, oltre alle notissime Agrigento e Selinunte, si possono invece raggiungere dueperle meno note ma quanto mai suggestive: il paese - presepio di Caltabellotta, arroccato sudi una spettacolosa cresta rocciosa e ricco di valori architettonici e paesistici, e le “Cave di Cusa”, presso Campobello, dove si scavavano le colonne per i templi di Selinunte, che venivano modellate nella roccia viva e poi trasportate, della qual cosa restano tracce cospicue. Ancora un po’ e si può infine fare un bagno termale alle terme di Montevago (70 km dalla tenuta), molto frequentate in bassa stagione.
(Per i particolari vedi PleinAir n° 328, novembre 1999).

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Roma verde
Roma è una meta classica per il turista itinerante in bassa stagione, ma pochi, anche conoscendola, pensano che valga la pena di soffermarsi anche sui suoi aspetti naturalistici, ed in particolare dove il valore degli elementi naturalistici non è inferiore a quello dei valori storici e architettonici. Eppure proprio la visita a queste zone di Roma è quella che più si presta alla attività di scoperta e di immersione nell’ambiente propria del camper. Eccone un elenco a misura di vacanza breve.

Appia antica - Caffarella. Ogni anno che passa l’area dell’Appia antica viene meglio sistemata ed ampliata. Oggi sono stati completati la eliminazione dell’asfalto e il consolidamento della sede stradale con l’antico basolato o con il pavé, è stato realizzato lo scavalcamento del Raccordo Anulare ed è stata aperta la grandiosa villa dei Quintili. Ma soprattutto è stata ammirevolmente sistemata per la visita la vasta area verde adiacente della Caffarella, anch’essa ricca di reperti. Munendosi di una mountain bike (noleggiabile in loco) si possono così percorrere almeno una trentina di chilometri davvero entusiasmanti tra natura, rovine e vecchie fattorie, soprattutto di Domenica quando la zona è interdetta al traffico. Il camper si può lasciare nel parcheggio delle terme di Caracalla.

Ostia antica - porto di Traiano. Anche questa zona, di eccezionale valore storico e paesistico, attira il grosso pubblico in misura assai minore di quanto ci si aspetterebbe. Facile la sosta in camper sul posto, che permette di accedere in bici all’adiacente e vastissimo parco del litorale (interamente pedonalizzato per una lunghezza di circa 12 km), al suggestivo borgo medioevale con il castello, all’estesissimo parco archeologico (quasi una seconda Pompei, naturalisticamente ancora più bella) e (per ora solo la domenica mattina con visita guidata, ma tra poco liberamente) alla spettacolosa area del porto di Traiano. Il tutto in un fazzoletto (si fa per dire) di terra, per una durata minima di un giorno intero.

Veio. La gente pensa che si tratti soltanto della piccola area archeologica. Invece si tratta di un comprensorio vastissimo, anche se difficile da gestire, e che per questo è la cenerentola dei parchi laziali. Con base al bel camping Happy (sulla Via Cassia bis) si può visitare in bici tutta la valle del Cremera e giungere alle rovine, allo spettacoloso Ponte Sodo con i suoi colombari etruschi, all’acropoli di Veio, e immergersi in una natura così intatta da esser servita da sfondo a tanti film che si svolgevano in ambienti naturali ( come il Pinocchio di Comencini).

Dintorni. Anche trascurando le cose più note e frequentate, come la Villa Adriana e la Villa d’Este a Tivoli) i dintorni di Roma sono una miniera per il naturalista, soprattutto in direzione Nord. Tra le tante cose preziose segnalo le spettacolari rovine della antica Monterano (recarsi a Canale Monterano e seguire i segnali), in un ambiente tipico quanto mai suggestivo e oggi magnificamente attrezzato per la visita. Vi sono state girate scene di film come ”Romolo e Remo” e “Il marchese del Grillo”. Sulla strada trovate il castello di Bracciano, al quale la guida Michelin attribuisce tre stelle con ragione, visitabile. Da non mancare infine la straordinaria necropoli etrusca di Cerveteri, anch’essa di grande pregio paesistico oltre che archeologico.
(Per i particolari su Veio e Appia - Caffarella vedi PleinAir n° 299, giugno 1997)
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In PleinAir n° 356 (Marzo 2002) un’altra idea preziosa: L’Etna dopo le eruzioni (e forse ancora con la neve)

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